Osservazioni al progetto gassificatore. Ecco perché il comune ribadisce il suo no

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Il Comune di Barga ha presentato ieri in una conferenza stampa i pareri tecnici, le cosiddette osservazioni previste nell’ambito del procedimento finalizzato al rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale relativo alla realizzazione di una piattaforma energetica a Fornaci da parte di KME, ovvero del gassificatore.

Con il supporto tecnico della responsabile dell’Area assetto del territorio Francesca Francesconi, è stato il sindaco Marco Bonini, insieme al vice sindaco Caterina Campani ed all’assessore all’ambiente Giorgio Salvateci ad illustrare le osservazioni presentate che alla fine confermano il parere negativo del Comune rispetto al progetto. Un parere negativo circa gli argomenti di pertinenza del comune di Barga , variante urbanistica, permesso a costruire ed autorizzazione paesaggistica in particolare in quanto il Comune ha rilevato diverse carenze nelle documentazioni presentata dall’azienda; un parere che il comune ha voluto allargare anche ad una valutazione dell’impatto ambientale. Parere che peraltro, ha sottolineato il sindaco Marco Bonini, va nella stessa direzione di quelli che sono venuti in fase di osservazioni da altri enti come il comune di Gallicano, ARPAT e Soprintendenza che portano l’Amministrazione Comunale a ribadire ed a confermare il no a realizzare il gassificatore.

“Ribadiamo – ha detto il sindaco – alla luce di quanto espresso nelle osservazioni, la nostra contrarietà  contrarietà alla costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica attraverso un pirogassificatore, chiedendo nuovamente l’apertura di un tavolo con gli enti preposti e l’Azienda per trovare una soluzione attraverso cui possa essere condiviso un piano di rilancio dello stabilimento KME Italy spa di Fornaci di Barga capace di coniugare sviluppo produttivo, tenuta occupazionale e rigorosa tutela dell’ambiente”.

Nello specifico al Comune di Barga la Regione Toscana ha chiesto un parere in relazione ai seguenti aspetti specifici relativi appunto relativamente ad urbanistica ed autorizzazione paesaggistica, dove il Comune ha sottolineato di aver rilevato una carenza tale di documentazioni mancanti o incomplete tali da non permettere di poter esprimere un parere completo sul progetto e da qui la richiesta di integrare ulteriormente i documento.

Documentazione carente e non rispondente rispetto a quello che era stato già richiesto nella prima fase del procedimento autorizzativo nello scorso mese di novembre ,ha confermato l’ing. Francesconi, ma non solo. Il Comune ha rilevato –dei contrasti riguardanti proprio le materie sulle quali l’ente è chiamato ad esprimere il proprio parere: dal punto di vista urbanistico in quanto la variante urbanistica richiesta è in contrasto col piano strutturale vigente che individua nell’area dove dovrebbe sorgere il gassificatore, delle varianti strutturali per la vicinanza al fiume Serchio e per la presenza di diversi edifici di archeologia industriale.; in contrasto anche al piano strutturale intercomunale adottato, dove si dichiara che tutti gli interventi richiesti devono rispettare le indicazioni del piano di indirizzo territoriale della Regione, ed invece in quesrto caso non ci sarebbero le totali conformità previste in contrasto anche  al regolamento urbanistico comunale che individua quell’area quale area di recupero proprio perché in presenza di edifici di archeologia industriale che sono da tutelare.

Contrasti anche con il piano regionale di gestione rifiuti, perché lo stesso dichiara che tali impianti di incenerimento non possono essere collocati in aree con presenza di specifiche varianti strutturali.

Secondo il comune KME non ha poi integrato nella richiesta di permesso a costruire, la documentazione necessaria rimandando ad successiva integrazione; fatto in contrasto con quanto prevede lo stesso procedimento autorizzativo. Ed infine ancora contrasti relativi anche agli aspetti ambientali e paesaggistici perché l’area individuata per il gassificatore qui risulta a valenza paesaggistica e naturale in quanto vicina al fiume Serchio e deve essere tutelata dalla costruzione di edifici di impatto ambientale come tale sarebbe un edificio di una notevole metratura e di diversi metri di altezza come il gassificatore.

A livello ambientale le principali osservazioni riguardano invece la superficialità del rapporto ambientale allegato al progetto che per il Comune di Barga non è esaustivo.

Il Comune, come ricordato in conferenza stampa, ha affidato lo studio di carte e documenti, poi ritenuti incompleti sotto diversi aspetti a professionisti del settore con un impegno in denaro ritenuto più un investimento che una spesa come dichiarato dal vicesindaco Caterina Campani proprio perché in ballo c’è la tutela della salute di un’intera Valle del Serchio.

Alla fine comunque, il parere del Comune resta di estrema criticità del progetto ed ora si attendono gli sviluppi del processo autorizzativo che dovranno prevedere, prima dell’avvio della conferenza dei servizi, anche l’eventuale presentazioni delle documentazioni e delle controdeduzioni da parte di KME.

“Ho comunque l’auspicio – ha detto alla fine il sindaco che si arrivi ad una soluzione diversa da questo progetto e che quindi non ci sia bisogno nemmeno di convocare la conferenza dei servizi.

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