La pieve di Loppia madre delle nostre chiese

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La comunità di Filecchio, Pedona e Loppia celebra quest’anno le cinquanta edizioni della Sagra Polenta e Uccelli, la più longeva di tutta la Valle del Serchio. Questo evento, divenuto nel tempo una sorta di saluto all’estate per tutti i barghigiani, nasce cinquantadue anni fa con una particolarità: l’ambizioso obiettivo dell’allora pievano di Loppia don Silvio Baldisseri di coinvolgere e rafforzare, attraverso questa iniziativa, le relazioni personali fra i suoi parrocchiani. Proprio questa unicità, e cioè il fatto che tale evento nasce e cresce “all’ombra del campanile”, piace pensare che sia stato il collante fondamentale che ha consentito alla stessa di durare nel tempo consentendo oggi alla locale Pro Loco di tagliare questo prestigioso traguardo. Il ricavato di questi giorni di festa paesana sono negli anni sempre stati interamente restituiti alla comunità parrocchiale sotto forma di nuovi servizi e luoghi di socializzazione che hanno accresciuto e migliorato la qualità del vivere di tutti i paesani. Le riserve accumulate sono state necessarie anche per il mantenimento dei tre edifici di culto della parrocchia ed in particolare della loro chiesa madre: la Pieve di Santa Maria Assunta in Loppia. Edificio religioso dalla vita millenaria, è madre naturale delle chiese della Valle del Serchio, in epoca medievale legate ad essa per ragioni spirituali e storiche. Il suo primato, avvalorato dalla peculiare posizione lungo la Via del Volto Santo, ramo della Via Francigena oggi oggetto di una attenta operazione di recupero e valorizzazione come itinerario turistico, è incrementato dal ricco patrimonio artistico e architettonico frutto di secoli di storia e di fede. Proprio per omaggiare degnamente questo inscindibile legame che ha reso un tutt’uno la comunità civile con quella religiosa dei paesi di Filecchio, Loppia e Pedona, la locale Pro Loco di Santa Maria Assunta ha pensato di ospitare all’interno del programma di questa cinquantesima edizione della sagra un momento di riflessione su passato, presente e futuro di questo vero e proprio monumento della Valle del Serchio. Una iniziativa carica di significato, non a caso intitolata “La Pieve di Loppia madre delle nostre chiese”, resa possibile grazie alla collaborazione delle sezioni di Barga dell’istituto Storico Lucchese e dell’Unitre e di esperti legati da un rapporto prima di tutto sentimentale oltre che professionale alla pieve di Loppia che si celebrerà, ospiti proprio della millenaria pieve, il prossimo sabato 8 settembre alle ore 15. Ed è proprio il tentativo di parlare al cuore prima che alla ragione dei tanti innamorati della Pieve di Loppia che fa di questo appuntamento un qualcosa di profondamente diverso dal canonico convegno culturale e che sta in questi giorni d’attesa incuriosendo e mobilitando molte persone che gli organizzatori si augurano possano ritrovarsi sabato prossimo.

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