Madonna di cuori: un ponte tra Barga e il Messico

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PIETRASANTA – Poesia e pittura protagoniste con sullo sfondo la galleria d’arte naturale del centro di Pietrasanta: nell’ultimo giorno della mostra “Le stanze dell’apprendimento” di Paola Marchi, domenica 13 maggio si è tenuto nella Sala del Grasce il reading di poesia “Madonna di cuori”, ideato ed organizzato da Angela Masotti prendendo spunto dalla contemporanea pubblicazione dell’antologia Zarpamos della poetessa messicana Guadalupe Ángela, edita dall’associazione Cento Lumi di Barga.

L’elemento catalizzatore della reazione chimica è stato uno dei quadri esposti, uno dei pochi ad essere ancora senza titolo. Dopo aver letto “Madonna di cuori” (una delle poesie contenute in “Zarpamos”), Paola ha però avvertito che quell’espressione riassumeva perfettamente la sua opera come se le due donne, una di qua e l’altra di là dall’oceano, fossero state investite dagli stessi sentimenti, magari in momenti diversi, ma comunque in corrispondenza d’amorosi sensi. Da lì è nato il titolo del quadro e, soprattutto, il coinvolgimento diretto della pittrice nella realizzazione del libro, pubblicazione che oltre a raccogliere il lavoro della vita in versi di Guadalupe Ángela è impreziosito da molte immagini di altrettante artiste delle due sponde dell’Oceano Atlantico.

Il reading di Pietrasanta è stato il naturale sbocco di questa fusione fra poesia e pittura, ma anche del ponte ideale fra Italia e Messico costruito da queste “donne fabulose” orchestrate dalla nostra Angela Masotti. La giornata non era partita sotto i migliori auspici: un po’ per il maltempo, un po’ perché un inconveniente tecnico ha impedito la proiezione delle diapositive che avrebbero dovuto far da sfondo alla recitazione. Alla fine, l’esperimento (come lo ha definito Paola Marchi nella sua introduzione) è comunque riuscito.

Nella prima parte, dedicata a Zarpamos, si sono presentate in scena cinque donne con il volto coperto da maschere tradizionali messicane. La prima a mostrarsi è stata Celinda Quevedo, per leggere in lingua originale alcuni brani tratti dall’antologia di Guadalupe Ángela. A turno, le altre quattro (Angela Masotti, Paola Marchi, Lucia Tieri e Renata Otfinowska, una delle artiste coinvolte nel progetto Zarpamos) si toglievano la maschera per recitare in italiano la stessa poesia. Grazie alla qualità dei versi e all’effetto scenico, il momento è stato molto apprezzato dal pubblico, nel quale era presente una discreta rappresentanza barghigiana con esponenti e simpatizzanti dell’associazione Cento Lumi e l’artista Giorgia Madiai che ha collaborato al progetto dell’antologia con due suoi quadri.

Lo stesso pubblico è stato protagonista della seconda parte dell’iniziativa, quella del microfono aperto: chiunque poteva prendere la parola e leggere una poesia, propria o di altri, purché attinente al tema “Il cuore”. A rompere il ghiaccio ci ha pensato Lucia Tieri con “Anima mundi”, poesia di Paola Marchi mai letta in pubblico. Altri hanno selezionato versi propri o di amici (è stato il caso di chi ha recitato alcune poesie di Massimo Dalle Luche, il dirigente comunale che ha portato la mostra “Le stanze dell’apprendimento” a Pietrasanta). Altri ancora si sono affidati alle parole di poeti più noti: da Giovanni Giudici (lo stesso Dalle Luche) a Wislawa Szymborska (scelta da Renata Otfinowska) per concludere con Charles Bukowski.

Prima e dopo il reading, secondo la tradizione messicana per le letture poetiche in pubblico, è stato offerto a tutti un bicchierino di liquore in modo da scaldare l’atmosfera. Oltreoceano, la bevanda d’elezione per queste occasioni è il mezcal, un distillato della pianta dell’agave. A Pietrasanta, sia per motivi pratici che per adattare alle nostre latitudini il “rito apotropaico” (definizione di Angela Masotti), si è scelto di ripiegare sulla grappa.

Alla fine, come dimostrato dalla partecipazione e dalle reazioni dei presenti, quello che è emerso è stato un interesse forse inaspettato nei confronti della poesia, tanto più se “suonata dal vivo” e contaminata con altre forme d’arte. Dopotutto, a Barga ne avevamo già avuto prova grazie alla bella iniziativa di Andrea Giannasi del “duello poetico” andato in scena la scorsa estate sotto la Volta dei Menchi. L’idea sarebbe quindi quella di ripetere l’esperimento anche dalle nostre parti, con Zarpamos di nuovo al centro della scena: l’associazione Cento Lumi sta già discutendo con Giorgia Madia per presentare qualcosa del genere in concomitanza con il “Mercatino” del 10 giugno dedicato ad arte e cultura. Nella speranza che sia soltanto l’inizio di una serie di iniziative all’insegna dei contenuti, della collaborazione e dell’incontro. Per chiunque abbia qualcosa da proporre su questa linea, la porta dell’associazione Cento Lumi è sempre aperta: centolumi@gmail.com

 

 

 

MADONNA DI CUORI (Guadalupe Ángela)

Il mio cuore è un sonaglio abbandonato su una panchina, che ancora tintinna.

Il mio cuore è appeso fuori col fil di ferro.

Il mio cuore è un disegno abbozzato.

Anche in pubblico, il mio cuore si isola: è interrato nell’orto.

Il mio cuore è il centro di una castagna.

Il mio cuore è sotto una tegola, sopra fa le fusa un gatto bianco e nero.

Il mio cuore è il pezzo di stoffa che non è stato usato per il vestito.

Il mio cuore è una carta velina, senza nessun souvenir incartato dentro.

Il mio cuore gira sul rullo che trasporta il bagaglio.

Il mio cuore sono i minuti di ritardo dell’aereo.

Il mio cuore è la gru che rimuove l’auto; è la mia auto, che si porta via la gru.

Il mio cuore è una brocca senz’acqua.

Il mio cuore è un lago artificiale.

Il mio cuore è un parabrezza appannato.

Il mio cuore è un salvadanaio pieno di bigliettini.

Il mio cuore è una donna che attraversa il viale.

Il mio cuore è una ragazza che apre l’astuccio del trucco.

Il mio cuore è una biblioteca deserta.

Il mio cuore è un fiore azzurro, tra le case in costruzione.

 

 

AL MIO CUORE, DI DOMENICA (Wislawa Szymborska)

Ti ringrazio, cuore mio:

non ciondoli, ti dai da fare

senza lusinghe, senza premio,

per innata diligenza.

Hai settanta meriti al minuto.

Ogni tua sistole

è come spingere una barca

in mare aperto

per un viaggio intorno al mondo.

Ti ringrazio, cuore mio:

volta per volta

mi estrai dal tutto,

separata anche nel sonno.

Badi che sognando non trapassi in quel volo, nel volo per cui non occorrono le ali.

Ti ringrazio, cuore mio:

mi sono svegliata di nuovo

e benché sia domenica,

giorno di riposo,

sotto le costole

continua il solito viavai prefestivo.

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Commenti

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  1. Angela Masotti


    Un bel pomeriggio, con cui abbiamo inaugurato la diffusione del libro qua in italia: i primi di giugno saremo anche a Barga, a presentare il libro stavolta con la presenza dell’autrice!

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