Il Comitato: stop alle fusioni

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Stop alle fusioni dei comuni. Ribadisce la sua ferma posizione il Comitato per l’attuazione della costituzione Valle del Serchio. Lo fa con questo comunicato:

“Dopo le vicende della proposta di fusione di Appennino in Garfagnana, sulla quale la decisione dovrà essere presa ormai in breve tempo, il  dibattito sul tema è tenuto vivo da quello che è accaduto a Gallicano.  Lo stop che il Sindaco Saisi ha clamorosamente decretato alla consultazione informale per la unificazione con Molazzana e Fabbriche di Vergemoli, che noi del Comitato auspichiamo sia una definitiva rinuncia ad ogni ipotesi di fusione, conferma ancora una volta le ragioni dell’attività informativa che abbiamo svolto in questi  ultimi mesi. Rivendichiamo con forza un ruolo determinante nell’avere contribuito a far conoscere le motivazioni di contrarietà alle fusioni dei Comuni, nel far comprendere che non si tratta di processi automatici, predeterminati e scontati. Il dibattito di queste ultime settimane dimostra che finora l’argomento era stato trattato con superficialità e senza gli approfondimenti indispensabili per decisioni del genere, in assenza  di un programma d’insieme che tenesse conto di ragioni di efficienza amministrativa, contesti geografici, storici, economici e sociali; ancora una volta è stato confermato che le motivazioni dei “fusionisti” sono legate esclusivamente alla erogazione dei contributi aggiuntivi di Stato e Regione.

In relazione a quanto sopra riteniamo utili alcuni appunti al Sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Giannini, intervenuto più volte nel dibattito. Questi ha messo sul tavolo la velata minaccia che se le fusioni non verranno realizzate in via autonoma dai Comuni, sarà poi la Regione ad imporle forzosamente. Premesso che non ci risulta che la Regione abbia all’ordine del giorno una simile   intenzione, tale timore non deve inquinare la libera discussione sulle fusioni. Non si prende una decisione, sbagliata o giusta che sia, solo perché qualcun altro potrebbe forse imporcela in futuro. Se poi un giorno la Regione o lo Stato centrale dovessero intervenire imponendo le fusioni d’imperio, se ne assumerebbero  la piena responsabilità, consapevoli delle conseguenze  politiche di tali decisioni e della forte reazione popolare che giungerebbe dal territorio. Certo sorprende che un Sindaco che ha realizzato già una fusione pochi anni fa, si adoperi con tanta determinazione per farne un’altra; viene il sospetto che la precedente fusione non sia stato proprio un successo e che si voglia ricorrere ad una specie di azione riparatrice.  Peccato però che non sia così semplice; anche perché nei matrimoni di puro interesse economico, quali sono oggi le fusioni, una sposa in seconde nozze,  che abbia già consumato buona parte della dote, non se la fila nessuno.

Quindi fermiamo definitivamente le proposte e le idee di fusione, almeno finché queste non saranno svincolata dagli incentivi economici. Oggi perseguire le fusioni, significa accettare implicitamente questo strumento per mascherare, temporaneamente, gli effetti delle politiche dei tagli agli Enti Locali, ai servizi dei cittadini, allo Stato Sociale; significa alterare artificiosamente o nascondere quello che deve essere il reale obiettivo e la battaglia comune. Dobbiamo indirizzare le nostre energie a combattere le politiche di massacro sociale perseguite da governi piegati ai poteri tecnocratici dell’Unione Europea e delle elite finanziarie internazionali.  Vogliamo adoperarci per rendere attuata la Costituzione sia nella parte della realizzazione della democrazia, ma anche in quei contenuti ed obiettivi sociali che rendono la nostra Carta diversa da quella di molti altri Paesi. In coerenza con quanto sopra continueremo la campagna contro le fusioni dei Comuni laddove si renderà necessario; se il prossimo anno se si svolgerà il referendum per la fusione tra Castiglione Garfagnana e Villa Collemandina, noi ci saremo. Così come saremo presenti in molti altri campi, come dimostrano le molteplici iniziative del Comitato, accogliendo anche l’appello di alcuni attivisti politici locali sulla stampa di questi giorni (Comparini e Nari) ad una battaglia comune per la salvaguardia, ed aggiungiamo per la riqualificazione, della Sanità in Valle del Serchio”

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