CISL Toscana, sì al pulper se c’è il rispetto delle regole e delle condizioni

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Bisogna fare scelte coraggiose, come quella di realizzare un impianto di pirogassificazione di pulper per produrre energia nello stabilimento di Fornaci di Barga. Un impianto da realizzare nel modo più sicuro possibile, ma che permetta di salvare la produzione e l’occupazione

Difende l’ipotesi sul tavolo ed ancora in corso di valutazione da parte di KME, tanto osteggiata invece dagli ambientalisti comune La Libellula, la Cisl Toscana Nord
“Un impianto di smaltimento del pulper che vale tanti posti di lavoro quanti ne conta oggi – e potenzialmente in futuro – la Kme: 570 dipendenti nello stabilimento di Fornaci di Barga più gli esuberi gestiti, dopo l’accordo dell scorso anno, attraverso gli ammortizzatori sociali e progetti specifici, come il Dynamo Camp (Camp terapia ricreativa per bambini con gravi patologie) e Social Valley (formazione attiva finalizzata al ricollocamento che oggi coinvolge 80 lavoratori)”- Così esordisce la CISL per mano di Massimo Bani, segretario generale di Cisl Toscana Nord – L’emergenza è dettata da due fattori che incidono negativamente, in modo molto pesante, sui bilanci dell’azienda e che sarebbero risolti dall’impianto di smaltimento del pulper proposto dai vertici Kme: da una parte la difficoltà di conferire il pulper (è chiuso anche il sito di Brescia), dall’altra ben 7 milioni di euro di costi di energia elettrica che Kme ogni anno deve sostenere”.
“Il primo passo – continua la CISL –  è verificare che ci sia il rispetto delle regole, e quindi dei parametri di emissioni stabiliti per legge per l’impianto di smaltimento del pulper ; il secondo, immediatamente successivo e conseguente, deve essere  l’operatività. E l’impianto è stato già testato dalle autorità competenti e risulta rispettare tutte le norme ambientali. Dunque stop all’immobilismo. Basta dire, in questo paese, che le cose si devono fare, ma non a casa mia. Ci sono delle leggi e nel rispetto di esse si deve creare sviluppo”.

Servono scelte coraggiose – prosegue il segretario generale di Cisl Toscana Nord-  non si può stare sempre con tutti. È necessario che queste vengano effettuate tutti assieme, senza lasciare indietro nessuno. Se il nostro Paese ha un costo dell’energia del 30 per cento in più per le nostre imprese, di tanti altri Paesi europei, è  ovvio che alcune scelte si devono fare. Il tema vero è: come pensiamo sia possibile continuare a garantire occupazione se non si è nemmeno disponibili a confrontarsi sulle modalità di realizzazione di un impianto termovalorizzatore/pirogassificatore che rispetti sia l’ambiente che la dignità di una persona ad avere il suo lavoro. La tecnologia ha fatto passi da gigante, chissà che non riesca far incontrare due opposte posizioni. Senza investimenti crescita e sviluppo non si creano posti di lavoro. E settembre 2018, data di scadenza dell’accordo di tenuta siglato tra le parti (azienda/sindacati), è ormai così vicino”

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Commenti

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  1. Siete dei matti nn ho parole!!!

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