KME vs La Libellula. Primo confronto su pulper e soluzioni per produrre energia

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KME e La Libellula a confronto suoi temi ambientali legati alla produzione in proprio di energia elettrica presso lo stabilimento di Fornaci.

Così ieri mattina a Barga in comune, in un confronto voluto espressamente dal sindaco Marco Bonini per mettere di fronte le due realtà i vertici aziendali di KME ed il Comitato ambientale La Libellula.

L’incontro ha visto la presenza di Rossano Ercolini della ZERO WASTE EUROPE Foundation che alla fine è stato il principale portavoce delle ragioni del comitato ambientale.

KME ha ribadito di star facendo ancora le sue valutazioni sulle eventuali opzioni e sicuramente, come reso noto dal sindaco, ci saranno altri confronti quando si arriverà ad un progetto più concreto

“La presenza dello staff di KME da una parte e dall’altra del comitato accompagnato anche da Rossano Ercolini ha reso comunque questo incontro interlocutorio – ha detto in proposito il sindaco Bonini – importante e positivo dal punto di vista dell’avvio di un dialogo che speriamo alla fine sia per tutti costruttivo”.

L’azienda ha comunque ribadito due punti principali: KME ha la necessità per il suo progetto di rilancio dello stabilimento di attivare un impianto che ne consenta l’autonomia energetica; questo impianto, qualunque esso sia, deve avere come condizione sine qua no, emissioni  inferiori a quelle espresse dall’attuale configurazione della fabbrica e che, ha ribadito il vertice aziendale, sono già ampiamente al di sotto dei limiti di legge.

Nessuna ipotesi è stata discussa quindi nel dettaglio, ma per certo si sa già che KME sta valutando la una soluzione che gli consenta di rafforzare il passaggio dai  forni fusori a gas a quelli elettrici; forni che permettano i risultati necessari, a regime,  all’ottenimento delle 80-90 mila tonnellate annue di prodotto, consentendo il tal modo il riassorbimento degli esuberi attualmente in regime degli ammortizzatori sociali che scadranno a settembre 2018.

Il discorso energia è quindi fondamentale e per far questo continua la valutazione delle varie ipotesi di produzione in proprio. Ma è inutile girarci attorno: è abbastanza chiaro che da questo lato del tavolo l’ipotesi che appare come la più probabile sembra proprio quella di utilizzare scarti della lavorazione dell’industria cartaria della provincia di Lucca, il materiale più vicino e maggiormente disponibile: il pulper (secondo la Libellula non c’è affatto la disponibilità dei quantitativi sperati dall’azienda ndr).

E’ indubbio che su questo tema in futuro ci saranno sicuramente i maggiori confronti.

 

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