Agli arresti domiciliari uno stalker. Le vittime una donna ed un parente residenti nel comune di Barga

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Come riporta La Nazione di ieri una donna ed un uomo residenti nel comune di Barga sono stati oggetto durante i mesi scorsi di una pesante opera di stalking: minacce, atti persecutori fino ad una vera e propria azione quotidiana di stalking ai loro danni. Il tutto ad opera di un uomo quarantenne, ex compagno della donna che, dopo che il rapporto tra i due era finito non si è dato pace divenendo sempre più geloso, opprimente e minaccioso. Tanto da rendere un inferno la vita dei due.

Per lui la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip Giuseppe Pezzuti la misura degli arresti domiciliari per il reato di atti persecutori. L’uomo si trova ora nella sua abitazione che è fuori dalla nostra regione.  E’ finita così  l’escalation persecutoria nei confronti della ex compagnia e del parente che aveva osato prendere le sue difese; una escalation iniziata nei mesi corsi . In questi mesi continue, pressanti  minacce pesanti di morte, oltre un migliaio di messaggi persecutori e. Un’azione asfissiante che ha letteralmente esasperato la donna ed il parente.

L’uomo durante questa estate, era già stato oggetto di due misure restrittive che gli vietavano di avvicinarsi alla donna. Le continue minacce di arrivare fino in valle del Serchio e gli elementi emersi, hanno poi fatto decidere il GIP per gli arresti domiciliari al termine di una  scrupolosa indagine condotta interamente dai Carabinieri della stazione di Barga che hanno scavato a fondo nella vita dell’uomo, nelle cronologie dei suoi social, scoprendo alla fine che lo stesso era già recidivo a questo tipo di reato.

Le due vittime della vicenda sono ancora esasperate, fiaccate, impaurite da tutto quello che è successo in questi mesi e per evitare nuove spiacevoli sorprese hanno anche deciso di cambiare residenza. Ma indubbiamente non si sono persi d’animo ed hanno avuto il coraggio di rendere noto alle autorità quanto stava loro capitando. Così lo stolker è stato individuato, controllato, indagato ed alla fine colpito nel segno.

Proprio questo è un fatto che deve far riflettere chi rimane vittima di questo reato. L’esempio e la spinta devono essere quelli di non subire in silenzio, ma di denunciare prontamente queste situazioni.

Intanto, sulla vicenda, le due vittime e le loro famiglie desiderano esprimere pubblicamente la loro riconoscenza nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, con particolare riguardo al personale della Stazione di Barga e in particolare al Comandante Colombini, al Maresciallo Faggioli ed all’appuntato scelto Fabio Fantozzi; per la professionalità espressa in questa drammatica circostanza, per la straordinaria disponibilità, pazienza e umanità con cui hanno garantito sicurezza e conforto in ogni momento del giorno e della notte.

A tutti loro  rivolgono la loro  più profonda e sincera stima e riconoscenza.

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