Dove li butto? Ecco il vocabolario della differenziazione dei rifiuti

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A cura del Osservatorio Rifiuti Zero per il Comune di Barga e di Valfreddana Recuperi, gestore del servizio dj raccolta e smaltimento dei rifiuti, è stato pubblicato (lo si trova nella home page del sito istituzionale del comune di Barga, ma lo potete scaricare anche cliccando qui), un utile vademecum di informazioni per cercare di ottimizzare a meglio la raccolta differenziata dei rifiuti nel territorio comunale, ma anche per cercare di portare avanti il progetto stesso del “rifiuto zero” e cioè del massimo abbattimento della produzione dei rifiuti tramite alcuni importanti accorgimenti spesso ignorati o poco conosciuti

Il vademecum si intitola “Dove li butto? Elenco alfabetico per la raccolta differenziata nel Comune di Barga”
L’Osservatorio spiega intanto che il progetto RIFIUTI ZERO è come uno sgabello a tre gambe: 1. L’Amministrazione Comunale; 2. L’azienda che effettua la raccolta dei rifiuti; 3. I cittadini. Se anche una delle tre gambe fa mancare il suo appoggio, lo sgabello si rompe e il progetto finisce e gambe all’aria.
Per stare in piedi, insomma, è necessario che ognuna delle gambe sia solida e per questo è importante e basilare che ci sia anche la massima attenzione da parte dei cittadini a tante regole che possono contribuire a raggiungere l’obiettivo rifiuti zero o comunque a migliorare di molto la situazione circa lo smaltimento e la stessa produzione di rifiuti.

Tra le regole da seguire anche quella di incrementare il compostaggio, il perseguire, quando è possibile, la riparazione ed il riuso di attrezzature rotte, tra le altre.
Nell’elenco alfabetico per la raccolta differenziata si indica invece, per tutti i tipi di materiali, appunto dalla A alla Z, in quale maniera si può procedere alla raccolta differenziata: come ad esempio abiti, federe, scarpe, lenzuoli che possono essere conferiti negli appositi raccoglitori gialli che si trovano in giro o come assorbenti, pannoloni e pannolini che devono essere conferiti nell’indifferenziato, insieme ad altre tipologie che vanno dalle grucce appendiabiti, ai bastoncini in cotone, bende, garze, cotone di origine domestica, cerotti, cd, sabbia di lettiere animali, sacchi aspirapolvere usati e tanto altro ancora…
E nell’organico molti non sanno

che si possono smaltire ad esempio, fiammiferi usati, cenere, tappi di sughero, fazzolettini, tovaglioli sporchi, cialde per il caffe (biodegradabili, le altre vanno nell’indifferenziato).
Tra il multimateriale si può invece smaltire il cellophane, la custodia del cd senza la carta, i bicchieri di plastica o di vetro, i blister di plastica, la boccetta di profumo vuota, le bombolette spray, ecc.
Questi sono alcuni degli esempi delle indicazioni fornite da questo elenco alfabetico nel quale si può trovare risposta ad ogni tipo di rifiuto, dal più piccolo fino agli ingombranti ed agli elettrodomestici,.

Il vademecum termina con i consigli per le cosiddette “Buone pratiche” per riflettere sulle abitudini quotidiane che possono essere cambiate per ottenere un vantaggio per l’ambiente… e per il portafoglio.

OCCHIO ALL’IMBALLAGGIO!
Quando scegliamo un prodotto dovremmo iniziare a valutare anche il modo in cui è confezionato. Sono da preferire le confezioni mono-materiale, che si smaltiscono più facilmente, invece dei classici accoppiati (generalmente carta+plastica) spesso difficili da separare. Tanti detersivi liquidi potrebbero tranquillamente essere sostituiti da saponette,
che hanno un imballaggio molto più leggero. I prodotti in tubetto (maionese, dentifricio) dovrebbero essere spremuti ben bene prima di gettarli via. Sono comunque preferibili gli altri tipi di confezioni.

I PRODOTTI SFUSI E ALLA SPINA
Alcuni negozianti iniziano a riproporre prodotti sfusi: detersivi e prodotti liquidi si prestano bene per la vendita alla spina, ma anche altri prodotti alimentari (pasta, cereali, legumi) possono facilmente essere venduti a peso. Portarsi i contenitori vuoti da far riempire può sembrare una complicazione, ma con l’abitudine si apprezzeranno i vantaggi di questo sistema. Non si è vincolati alle confezioni, si può acquistare solo la quantità necessaria, e si eliminano un bel po’ di rifiuti.

LE LAMPADINE
Attenzione alle lampade fluorescenti compatte (quelle con il vetro color latte), contengono infatti vapori di mercurio, sostanza altamente tossica. Si deve evitare di romperle. Se ciò dovesse accadere in casa è bene spalancare le finestre ed areare i locali. Sono da preferire le lampadine a LED: sono sicure, e consumano ancora meno, benché il loro prezzo sia ancora abbastanza elevato. Inoltre scaldano pochissimo, limitando il rischio di ustioni.

I PANNI IN MICROFIBRA
Grazie alla loro struttura rimuovono più a fondo lo sporco, anche usando meno detersivo (in alcuni casi addirittura anche solo con acqua). Un buon panno, anche se di prezzo un po’ più elevato, durerà molto, si potrà lavare usando solo sapone neutro tipo marsiglia,
e ci farà ridurre un bel po’ la spesa per i detersivi… e anche l’inquinamento delle nostre acque.

UN COLPO DI SPUGNA
Le spugne sintetiche possono essere sostituite coi guantibagno in microfibra, oppure si può piantare in giardino una pianta di Luffa (Luffa cylindrica). Produce un frutto simile allo zucchino. Lasciato andare a seme e colto quando è quasi secco si sbuccia facilmente. L’interno è spugnoso, e può essere usato tranquillamente al posto delle comuni spugne…. a costo zero.

DEODORANTE? NO, GRAZIE
Contrariamente a quello che pensiamo, il sudore non ha odore.
L’umidità e il Ph della pelle creano un ambiente favorevole per il proliferare di batteri: sono questi che emanano cattivi odori. Più che un deodorante quindi, sarebbe bene usare un antibatterico. L’allume di potassio (o cristallo di rocca), bagnato e strofinato sulla pelle, è un ottimo antibatterico. Reperibile nelle erboristerie, è economico e non produce rifiuti, essendo privo di imballaggio.

A TUTTO GAS
I GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) sono gruppi di cittadini che si riuniscono per condividere acquisti; in genere preferiscono i produttori locali, a cui spesso si fa visita personalmente e con cui si stringono rapporti di reciproca fiducia. Partecipare ad un GAS è un modo per acquistare più consapevole rispetto al supermercato. Si usano meno imballaggi, i prodotti sono più genuini, e si ricrea una socialità ed un senso di comunità che il supermercato non permette. Il contatto diretto tra produttore e consumatore permette un discreto risparmio sia economico che ecologico perché evita numerosi passaggi e spostamenti di merci tipici della grande distribuzione.

ORTO SINERGICO e COMPOSTAGGIO
Nell’orto sinergico, grazie alle consociazioni, le piante si aiutano a vicenda, allontanando l’una i parassiti dell’altra. Per concimare si può usare il compost prodotto coi rifiuti organici della nostra cucina. Costruire una compostiera è facile e veloce.
Ricoprendo di tanto in tanto gli scarti organici con un po’ di foglie secche e di terra, si evitano cattivi odori e mosche. In questo modo riduciamo i rifiuti due volte: evitando di conferire gli scarti organici, e riducendo gli acquisti di quei prodotti che possiamo coltivare da soli. Inoltre è un buon modo per riscoprire la stagionalità dei prodotti, a tutto vantaggio della nostra salute.

L’ACQUA DEL RUBINETTO
L’Italia è uno dei paesi più ricchi d’acqua, eppure è uno dei principali consumatori di acqua in bottiglia. È il momento di cambiare. I parametri per stabilire la potabilità dell’acqua dell’acquedotto sono molto più restrittivi di quelli che devono rispettare le industrie dell’imbottigliamento. Inoltre la plastica delle bottiglie, per effetto della luce solare, rilascia sostanze tossiche. E se proprio non ci fidiamo delle tubazioni dei nostri acquedotti, ci sono sempre le fonti, che in zone come la nostra non mancano certo.

AMICI A QUATTRO ZAMPE
Recentemente in Germania è stato realizzato un test molto interessante: chi possiede un cane di media taglia in un anno inquina quanto chi possiede un fuoristrada di grossa cilindrata. Perché? Date un’occhiata alle confezioni di alimenti per animali (non solo cani)… scatolette, barattoli, lattine. Non sarebbe meglio tornare alle sane abitudini di un tempo e dare ai nostri animali i resti dei nostri pasti?

SOFTWARE OPEN SOURCE
I software liberi (detti open source), oltre ad essere molto economici o addirittura gratuiti, sono molto meno esigenti in termini di potenza di calcolo, e soprattutto, sono pensati per durare più a lungo, e così far durare di più anche i nostri computer. Al vantaggio economico si unisce il vantaggio ambientale poiché si riducono i rifiuti elettronici che sono tra i più impattanti e di difficile smaltimento.

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