Swietlan Nicholas Kraczyna, quarant’ anni di amore per Barga

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L’esposizione, una retrospettiva di circa 200 lavori realizzati durante gli ultimi 40 anni, sarà composta da disegni, incisioni in bianco e nero e a colori realizzati in plurilastra, tecniche miste e olii ed occuperà ben tre spazi espositivi: La galleria comunale, le stanze della memoria e l’atrio di Palazzo Pancrazi. L’inaugurazione nel pomeriggio del 24 luglio. La mostra erimarrà aperta fuino al 18 agosto prossimo.
Pur risiedendo per gran parte dell’anno a Colleramole, nelle campagne fiorentine, Kraczyna ogni week-end ed ogni estate rientra a Barga, da lui stesso considerata come una seconda casa. Nei suoi 40 anni di carriera ha tenuto 147 esposizioni personali in cinque continenti. La sua ricerca spazia dai temi mitologici che ha espresso con la serie di Icarus, passa dalle ispirazioni musicali (Stravinski’s Rite of Spring), dal mondo onirico (Carnevale Onirico) e arriva ai personaggi della Commedia dell’arte (Il matrimonio di Arlecchino) e forse non tutti sanno che è stato anche uno dei fotografi, poi premiato con il Fiorino d’Oro, della terribile alluvione di Firenze del 1966. Ma il fil rouge che attraversa la carriera di di Kraczyna è sicuramente il suo amore per Barga e i numerosi disegni, etching, olii con i quali, negli anni, l’ha ritratta.
Uno dei lavori più conosciuti è appunto un’incisione del 1974 che raffigura la cittadina, non vista da un preciso punto ma colta nella sua globalità, con i suoi edifici scomposti e ricomposti in modo da trasmettere il “senso” di barga piuttosto che la sua immagine.

Un’atmosfera che ha saputo esprimere una percezione comune, tanto che questa incisione è stata stampata su migliaia di poster ed è stata usata innumerevoli volte per promuovere Barga, la sua vita ed i suoi eventi: un grande mosaico presso le scuole medie riproduce il “castello di Barga”, immagine che è stata poi usata per realizzare riproduzioni artistiche, copertine di libri, carta intestata, ceramiche, targhe, trofei e addirittura la confezione di un noto olio di oliva.
La mostra che sta per aprire abbraccerà quattro decenni di questa profonda relazione che Kraczyna ha con Barga e i suoi dintorni, sia a livello personale che professionale che artistico. Il percorso della retrospettiva inizierà dalla prima incisione in bianco e nero realizzata nell’estate del 1973 e offrirà una panoramica delle tantissime immagini realizzate su Barga e Giovanni Pascoli, concludendosi con lavori recenti tramite i quali l’autore interpreta la cittadina in modo onirico: Barga con la Pania sullo sfondo vista come in un sogno, dove la catena montuosa dell’”Uomo morto” diventa “la Donna viva” attraverso le opere “Sognando la Pania di Barga al tramonto”, “Sognando la Pania di Barga all’alba”, “Sognando la Pania di Barga a mezzogiorno”.
La mostra sarà infine arricchita da una grande incisione plurilastre rappresentante la stessa vista che Kraczyna immortalò nel suo primo lavoro in bianco e nero esattamente 40 anni fa.

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