Dopo 68 anni arriva dalla Russia la testimonianza della morte dell’alpino Germano Porta

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Un signore di Milano, un alpino, Antonio Respighi, nel 2009, con altri compagni, ha effettuato un viaggio in Russia per ricordare i tanti soldati italiani (tra cui molti giovani della nostra Valle) morti durante la Seconda Guerra Mondiale, nella terribile ritirata di Russia. Durante la visita della città di Miciurinsk, nella regione di Tambov, a sud-est di Mosca, un vecchio abitante gli ha affidato alcune piastrine di riconoscimento appartenute a nostri Soldati, allo scopo di riportarle in Italia.
In quella località, negli anni di guerra 1941-45, esisteva un campo per prigionieri internazionali con relative fosse comuni. Secondo i dati in possesso del Ministero della Difesa, nel 1943 in quel campo morirono 4.178 Soldati italiani. La televisione si occuperà del caso, mercoledì 26 gennaio, nel corso del programma, in prima serata, su Rai 3:“Chi l’ha visto?”. Una di queste piastrine apparteneva a un ragazzo di Coreglia: Germano Porta (classe 1920) e così, giovedì 27 gennaio, alle ore 10,30, nella Sala Consiliare il Sindaco Valerio Amadei la (ri)consegnerà ai familiari.
“Dalle ricerche effettuate tramite il Nostro ufficio anagrafe- spiega il Sindaco- abbiamo purtroppo constatato che Germano Porta è un disperso di guerra, di cui è stata dichiarata morte presunta in data 31 gennaio 1943. A Calavorno abitano attualmente i partenti del soldato.
Ed è proprio in memoria delle vittime di quella terribile guerra ed in particolare per ricordare il Porta, che poco più che ventenne ha sacrificato la sua giovane vita per la Patria in terra di Russia abbiamo deciso di organizzare per il Giorno della Memoria, questa semplice ma significativa cerimonia”.

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