TOTOSINDACO? UN PO’ PRESTO PER PARLARNE… EPPURE…

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Mancano non tanti mesi all’appuntamento con le prossime elezioni amministrative che anche a Barga decreteranno il rinnovo del consiglio comunale e l’avvento del nuovo sindaco, il primo dell’era post Sereni.
La naturale scadenza del mandato dell’attuale ed amatissimo primo cittadino, di fatto sta scatenando una vera e propria lotta di successione, che appassionerà i barghigiani da qui fino alla prossima primavera. La politica non va dunque in vacanza, e nonostante a destra e a manca ci si affanni a smentire nomi e trattative, la fase di scrematura dei candidati è giunta ad un punto cruciale. Le segreterie dei partiti stanno tessendo la tela, in attesa dell’ufficializzazione di date e strategie compiute. L’unica certezza è che il sindaco non sarà più il baffuto docente universitario, che nel suo interregno durato dieci lunghissimi anni ha rivoltato Barga come un calzino. Raccogliere l’eredità di cotanto attivismo sarà difficile, ma proprio per questo la sfida sarà ancora più intrigante.
Da destra a sinistra, c’è la consapevolezza che la partita è apertissima, e che sino allo spoglio finale occorrerà girare in lungo e in largo per raccattare sino all’ultimo voto utile. Nessuno vuole uscire allo scoperto, ma qualche nome inizia a trapelare, seppur sommessamente.
Iniziamo dal centrosinistra, coalizione attualmente al potere.
Oriano Rinaldi, segretario cittadino del PD, si muove con cautela: “Bisogna ancora decidere se dar vita alle primarie come espresso dallo statuto regionale, oppure trovare convergenza su un nome gradito a tutta la base, e soprattutto se allargare la coalizione, sulla scia di quanto fatto durante l’amministrazione Sereni e garantire quindi la continuità con la gestione precedente”.
I nomi che circolano per lo scranno più alto sono i soliti, ossia l’attuale presidente della Comunità montana Marco Bonini, il vicesindaco Maria Carla Andreozzi, Alberto Giovannetti e Caterina Campani, ma non si escludono sorprese dell’ultim’ora con la presentazione di un candidato autorevole e non appartenente ad alcun partito. C’è chi parla di una candidatura “istituzionale” che porterebbe dritta al nome di Oriano Rinaldi. Ma la battaglia nel centrosinistra riguarderà anche la composizione dell’esecutivo. Per una prassi non scritta, le deleghe vengono assegnate in base al territorio di rappresentatività. Orbene, se la scure della Finanziaria non si abbatterà dalle parti di Piazza Salvi, si resterà con l’attuale compagine formata da sei assessori, un vicesindaco e il sindaco. Quindi, i membri dell’esecutivo saranno distribuiti nel seguente modo: Filecchio-P. all’Ania, S. Pietro in Campo-Mologno, Castelvecchio (se non avrà il sindaco), Barga, montagna e i due più alti rappresentanti comunali. All’interno del Pd, comunque vige una regola statutaria che impone una contrarietà al secondo mandato assessorile. Se quest’intenzione dovesse essere confermata, allora si assisterebbe ad un rinnovamento di massa, e qualche testa illustre potrebbe saltare. Infatti, sei degli attuali esponenti di giunta sono in carica praticamente da dieci anni, con l’unica eccezione di Alberto Giovannetti. Una sfida nella sfida quindi, che potrebbe non essere indolore.
Oriano Rinaldi però, apre al passato: “Anche se gli spazi si stanno restringendo, auspico la continuità politica con le passate amministrazioni e vorrei che Umberto Sereni partecipasse attivamente a costruire il futuro, con ruoli di responsabilità”. Più chiaro di così.
Diverso invece il discorso nel centrodestra. Ha iniziato a circolare la voce di un impegno diretto del dottor Oriano Bartolomei, consigliere di minoranza e presidente dell’Asd Sacro Cuore. L’interessato smentisce ma nemmeno tanto convinto: “Al momento gli impegni professionali non mi consentono di candidarmi, ma qualora dovessi sciogliere la riserva, sarò rappresentante di una lista civica svincolata dai partiti”.
L’altro nome è quello classico di Amedeo Terzo Chiappa, anche se nel fondovalle prende piede l’ipotesi della candidatura del dottor Daniele Ballati. Insomma, si profila uno scontro tra medici per accudire al meglio il popolo di centrodestra.

Nella foto il sindaco Umberto Sereni

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