UN UOMO DA BAR

-

Bello spettacolo con Massimo Grigò nell’ambito della rassegna teatrale promossa dall’Associazione Mangwana –
Meritava un pubblico maggiore lo spettacolo “Un uomo da Bar” organizato dall’Associazione di promozione sociale Mangwana la sera di sabato 21 giugno in Piazza Angelio, nell’ambito della rassegna “Voci di Piazza” che in vari paesi lucchesi e pisani, ha portato ad esibirsi molti noti artistici toscani.
Doppio lo scopo di questa associazione lucchese e pisana che si occupa di progetti sociali in Madagascar soprattutto rivolti al recepimento dell’acqua ed alla realizzazione di reti idriche e al sostegno ad associazioni e cooperative locali, ma che è impegnata anche sul nostro territoorio, a cominciare dalle scuole, per promuovere un utilizzo etico dell’acqua.
Mangwana finanzia i suoi progetti proprio con eventi culturali e da qui nasce la prima edizione della rassegna di cui faceva parte anche lo spettacolo proposto a Barga con la partecipazione di Massimo Grigò.
Un modo per raccogliere fondi, sì, ma anche un impegno per rivalutare la tradizione tpscana dei narratori cercando al contempo di far scendere le famiglie in piazza per partecipare ad eventi che non richiedano, al contrario di ormai tanti appuntamenti, anche un “esborso” economico insostenibile per l’acquisti dei biglietti.
Così anche l’apuntamento di Barga era gratuito ed al pubblico è stata chiesta solo un’offerta.
Lo spettacolo era piacevole ed interessante e bravo è stato Massimo Grigò ad esibirsi in un lungo monologo di narrazione in una piazza animata dalla sua quotidiana attività serale.
Per saperne di più sulla rassegna e sull’associazione, guidata da Massimiliano Ciucci, che ha presentato la serata, potete visitare il sito www.mangwana.org o scrivere a: info@mangwana.org

Un Uomo da Bar
autore: Guido Genovesi
regia: Massimo Grigò
interpreti: Massimo Grigò

Molti lo ricordano per essere stato cacciato dal reality del “Grande Fratello” dopo una bestemmia in diretta, ma Guido Genovesi, una laurea in lettere e una seconda che sta prendendo in filosofia, ha le doti per diventare un brillante scrittore.
Divertente, ironico, un po melanconico ha scritto un racconto, Un uomo di Bar, lo ha fatto leggere allamico di sempre, Massimo Grigò, diplomato alla bottega di Vittorio Gassman e quindi attore impegnato con grandi compagnie teatrali come per esempio Remondi e Caporossi e Lombardi Tiezzi.
A Massimo Grigò quel racconto è piaciuto talmente tanto che ha chiesto a Guido di farne per lui una riduzione teatrale.
Si racconta una storia ambientata in un bar, una storia reale e surreale, tratteggiata con umorismo, ironia, e qualche tocco di comicità. Un monologo pervaso da una struggente nostalgia per un mondo sempre più lontano ma il cui ricordo deve restare vivo. Una lieve, sottile incursione in un passato dal sapore quasi magico. Un risveglio improvviso e agrodolce della Memoria. Un progetto che nasce dal rincontro di due vecchi compagni delle scuole elementari “due bimbetti con il grembiule da scuola nero e il fiocco azzurro che giocavano e ridevano sotto il sole di maggio”. Guido Genovesi, l´autore, Massimo Grigò, l´attore.
“La prima volta che ho visto Guido, era il primo Ottobre del 1971- ricorda Massimo Grigò- Eravamo al primo giorno di scuola e di una amicizia. Una volta arrivati alle Scuole Superiori lui andò a studiare a Pontedera, io a Pisa e le strade cominciarono a separarsi. Quando ho letto “Uomo di bar” ho avuto un forte flash-back: ho ritrovato nei meandri della memoria, odori, ambienti, volti di persone che ho visto e sentito da vicino, non tantissimi anni fa, e che rivedevo ora nelle parole scritte dallautore. Erano i tempi in cui andavo alla scuola elementare, in classe con Guido.
E così i miei ricordi si sovrapponevano e si aggiungevano alle suggestioni che il testo scritto mi dava. E ho anche rivisto due bimbetti con il grembiule da scuola nero e il fiocco azzurro che giocavano e ridevano sotto il sole di Maggio… Questi e altri motivi mi hanno spinto a mettere in scena , dopo “Le veglie di Neri” di Renato Fucini, un altro autore toscano, questa volta contemporaneo: Guido Genovesi (Guidino per gli amici). Ma al di là di tutto “Uomo di bar” è un omaggio al ricordo, a un languore di memoria…a due bimbi con il grembiule da scuola nero…”
(dal sito dell’Associazione Teatrale Pistoiese)

Tag: , , , , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.